Il prezzo del carburante sta aumentando in maniera sproporzionata. Ma è solo colpa della guerra in Ucraina? Solo in parte e dovremo dire l’aumento avrebbe dovuto toccare soprattutto il gas metano, che è quello che ci fornisce la Russia, ma così purtroppo non è.
L’Italia aveva ed ha il primato dei prezzi più alti in Europa tra benzina e gasolio e questa è un’altra controprova. Quella a cui cittadini e imprese sono oggi sottoposte è una speculazione finanziaria di proporzioni mondiali. Il prezzo dei carburanti non è legato alla produzione, ma ai prodotti speculativi come i futures, per scommettere in più o in meno su prezzi di qualunque bene, specialmente le materie prime essenziali.
La realtà dei fatti quindi rende chiaro che gli interventi intrapresi dal governo al momento sono una barzelletta raccontata male. Il governo ha promesso nel giro di settimane di intervenire per calmierare i prezzi dei prodotti energetici, ma ogni giorno che passa sono milioni di euro che famiglie e aziende pagano alle multinazionali del petrolio e agli speculatori finanziari. Non è forse questo un furto legalizzato?
“Il Governo dei migliori” sta facendo gli interessi dei mercati finanziari e della maggior parte delle banche europee e all’interno di questo esecutivo tutti i partiti, anche di opposizione, sembrano allineati a sostenere queste politiche economiche di concentrazione della ricchezza.
È veramente vile coprire la speculazione attraverso i morti e la distruzione che questa guerra sta producendo!! È altrettanto vile chi oggi nella politica e nell’Imprenditoria invece di denunciare la speculazione richiede la cancellazione delle accise, espediente che nasconde la verità del problema.
M.D.E. afferma che se non si adotteranno immediatamente politiche di redistribuzione, questo inizio di stagflazione si trasformerà in tempi brevi in depressione economica per l’Italia e per l’UE. M.D.E. reputa indispensabile impedire la speculazione finanziaria su fonti energetiche e beni essenziali attraverso un intervento immediato con legge sul blocco dei prezzi dei carburanti. È stato fatto sulle mascherine chirurgiche per il covid-19, perché non farlo sul carburante?
È inoltre necessario in tempi brevi pianificare l’autosufficienza economica attraverso la nazionalizzazione di ENI dove lo Stato detiene il potere di agire attraverso la Golden Share.
Non è più possibile dipendere dal petrolio estero è una costatazione accertata, guerra e speculazione ce lo impongono.
Va data una maggiore spinta alla transizione ecologica con una accelerazione importante sulle rinnovabili, dismettendo progressivamente la dipendenza estera dalle fossili concentrando le estrazioni solo nei nostri mari di Sicilia e Sardegna dove esistono sufficienti risorse per ottenere in tempi brevi l’autosufficienza energetica.
Allo stesso tempo il blocco dei prezzi sul carburante non significa incentivarne il consumo e dimenticare gli effetti negativi sull’inquinamento e la salute. Quindi ben vengano anche misure di riduzione della mobilità da traffico su gomma incentivando in tutta Italia le ferrovie locali che dovrebbero divenire metropolitane di superfice come in altri paesi evoluti d’Europa e del Mondo.
Attuare subito queste politiche per salvaguardare sia il potere d’acquisto che l’ambiente è possibile, serve solo la volontà politica di tutti.