MDE propone una chiara suddivisione del lavoro

Aziende Pubbliche, Cooperative e Aziende Private.

Aziende Pubbliche: sono l’ago della bilancia dell’economia del Paese. In effetti definite anche aziende CHIAVE, sono responsabili della produzione e distribuzione di materie prime, di beni e servizi fondamentali per la società. Materie prime come energia, acqua, gas, petrolio, acciaio, filati, edilizia etc. Servizi CHIAVE come Sanità, Poste, Autostrade, Ferrovie, Comunicazioni, Radio e TV, secondo MDE devono essere gestite come aziende Pubbliche secondo la regola di “Né profitto, né perdita” per mantenere bassa l’inflazione. Possono coesistere Radio e TV private locali…

Le aziende Pubbliche delle Amministrazioni locali o dell’Amministrazione statale, hanno un ruolo importante nel regolare l’economia del paese. In Effetti con il metodo di “Né perdita, né profitto” riescono a contenere gli inevitabili aumenti dei prezzi delle materie prime, nel settore privato spesso aleatori, creando inflazione e danni ai consumi dei cittadini. Beni e servizi pubblici inoltre sono una risorsa collettiva essenziale per la coesione e la sopravvivenza della società. L’aumento di 1 euro al Kg dell’acciaio, ad esempio, da parte di un’azienda privata, causerebbe l’aumento dei prezzi di molteplici prodotti, essendo il ferro/acciaio impiegato in una miriade di aziende: edilizia, metalmeccanica, navale, automobilistica, trasporti etc. L’Azienda privata oggi non ha in portafoglio la salvaguardia dell’ambiente e della salute prodotti dalle lavorazioni ad esempio delle fonderie…

Aziende Cooperative: Si è sempre parlato di equa distribuzione della ricchezza per ovviare ai picchi di concentrazione di ricchezza e la povertà diffusa, con risultati opposti alle aspettative. Il settore delle Cooperative, salvo un cambio del vetusto statuto delle Cooperative del 1947 a nome Basevi, dovrebbe essere la spina dorsale dell’economia del Paese. Infatti la produzione e la distribuzione dei beni essenziali, elencati in alcune Minime Necessità (Alimenti, Vestiario, Abitazione) Beni Strumentali, Beni di Consumo e servizi correlati, dovrebbero essere gestiti da Cooperative. In modo tale che la ricchezza e la responsabilità della gestione sia distribuita, tutti i soci possano beneficiarne, i prezzi siano contenuti per il consumatore finale e non vi sia concentrazione di ricchezza in mano a pochi con la corrispondente possibilità di aumento della corruzione amministrativa o politica. Inoltre le cooperative, su 40 studi effettuati per le Cooperative Mondragon dei Paesi Baschi, risultano essere più efficienti, più competitive delle corrispondenti aziende private, per maggior tasso di reinvestimento in azienda, migliori controlli di quantità e qualità da parte degli stessi soci senza ricorrere a personale esterno, miglior utilizzo delle risorse e competenze individuali, maggiore coesione dei soci in periodi cruciali, decisioni collettive dell’assemblea generale, rispetto agli interessi e alla più limitata visione del singolo imprenditore, anche se di buona volontà.

Rispetto alle aziende che chiudono per localizzazione e per gli interessi delle multinazionali, la cooperativizzazione aziendale, con il contributo attivo di tutti/e i/le lavoratori/trici, potrebbe diventare il toccasana per far ripartire l’economia italiana.

Oggi siamo alla mercé degli interessi finanziari e di profitto monetario delle multinazionali. Queste non hanno interesse a sviluppare la nostra economia, ma prendono quando vi è sviluppo e lasciano quando vi è crisi. Non può più continuare in questo modo. Vogliamo l’applicazione della Democrazia Economica, la Democrazia nel posto di lavoro. Il Governo e i Sindacati dovrebbero aiutare i/le lavoratori/trici e le aziende a raggiungere tali obiettivi.

P.S: Lo Statuto delle Cooperative Basevi, del 1947, prevede come obiettivo delle stesse, la “mutualità”, cioè il reciproco beneficio e aiuto tra i soci della cooperativa. Le Cooperative proutiste vanno oltre: i benefici sono di ordine SOCIALE, (le coop contribuiscono finanziariamente alle necessità delle comunità locali: scuole, strade, servizi…, con una quota parte degli utili), utilizzano e sviluppano le risorse umane grazie al sistema di cooperazione coordinata e non subordinata, applicano la democratizzazione delle relazioni e ciò rende dinamica l’intera economia.

Aziende Private: Lasciamo alle aziende private la gestione di piccole attività economiche che non vadano ad intaccare il diritto all’esistenza come Bar, Ristoranti, Officine, Negozi di vendita hardware, software e di riparazione, produzione di beni di lusso (Moda, nautica, sport…). Il privato non può inficiare la sussistenza dei membri della società con pratiche come eccessiva accumulazione di beni e profitti, scarsità artificiale, aumento aleatorio dei prezzi, etc.

Questa è la visione di MDE della suddivisione delle responsabilità nella produzione e distribuzione di beni e servizi per il nostro Paese.

Una rivoluzione culturale nei ruoli della popolazione lavoratrice, dei cosiddetti imprenditori, degli affaristi. Tutta la popolazione lavoratrice è chiamata ad attivarsi nella gestione delle proprie attività economiche, ad attivare le proprie competenze e a gestire l’economia del proprio territorio. Dall’altra i lavoratori/trici, gli/le intellettuali occupati in azienda e gli imprenditori/trici, ora possono operare in coordinazione e non in subordinazione. Una nuova visione nelle relazioni industriali, commerciali e produttive agricole.