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Per una Sanità che sia Bene Comune

Tutti gli esseri umani hanno diritto di vivere e di stare in salute, la Sanità è un bene comune, non un privilegio dei più ricchi. Negli ultimi anni i governi che si sono succeduti hanno abbracciato sempre di più la teoria che la salute è un affare privato, e che lo Stato deve diminuire sempre di più i suoi interventi in campo sanitario. La spesa sanitaria è considerata un peso per lo Stato e un lucroso affare per i privati. Lo Stato ha rinunciato sempre di più alla sua azione di tutela della salute dei cittadini per affidare questo compito ad istituzioni ed aziende private. La Società Umana ha il dovere di aiutare i fratelli e le sorelle più deboli. Rinunciare a questo compito naturale ci rende sempre meno umani, sempre più alieni dalla nostra natura umana.

I difetti:

  • I ticket, che non tutti i cittadini possono permettersi. Per incentivare il passaggio alla sanità privata, a volte i ticket sono più alti del prezzo dello stesso servizio erogato da un privato. In alcuni casi bisogna aspettare molti mesi per avere una visita specialistica, e siamo costretti a pagare una visita privata. A volte la visita privata è erogata, in breve tempo, dallo stesso medico per il quale si fa una lunga attesa con il Servizio Sanitario Nazionale, e nella stessa struttura pubblica.
  • Il finanziamento delle attività delle cliniche e dei laboratori privati, con la scusa che i privati sono più efficienti delle strutture pubbliche. Lo Stato non risparmia pagando lo stesso servizio ai privati, al contrario spende di più.
  • La regionalizzazione della sanità, con il risultato che ci sono regioni nelle quali i cittadini sono curati meglio e altre nelle quali sono curati peggio. Grandi differenze di spesa per le stesse attrezzature mediche, visto che ogni regione fa gli acquisti per conto proprio. Complicazione delle pratiche burocratiche per farsi curare in una regione diversa dalla propria.
  • Le multinazionali del farmaco, con fatturati a volte superiori a quelle di uno Stato, con il loro potere economico possono accaparrarsi i migliori ricercatori, per poi arricchirsi in maniera spropositata con i brevetti sui farmaci, facendo cartello con le altre case farmaceutiche per tenere i prezzi alti o acquisendo il monopolio su alcuni farmaci.
  • Alcuni medicinali e presidi sanitari non sono prodotti in Italia, con il risultato che in caso di emergenza non abbiamo le conoscenze tecniche o i brevetti per fabbricarli.
  • I dirigenti sanitari sono scelti dai politici, con metodi clientelari che possono diventare un pericolo per la salute pubblica, visto che non si scelgono i migliori ma quelli più fedeli politicamente.
  • Il personale medico è assunto solo in base alla spesa e non tenendo conto delle esigenze reali della popolazione. Per risparmiare sulle spese, gli ospedali costringono i medici a lunghi turni di servizio, aumentando il rischio dei pazienti, che a volte sono operati da medici che hanno già fatto trenta ore di lavoro.
  • Gli studenti di medicina devono essere benestanti per poter pagare il corso di studi, e in questa maniera la selezione dei futuri medici non è fatta in base alle qualità dei futuri medici, ma in base alla capacità economica della loro famiglia a mantenerli agli studi.

Facciamo alcune proposte, perché possano aiutare a creare una Sanità che sia Bene Comune.

  • La Sanità deve essere gestita e supportata dagli Stati e non da aziende private, che mettono il profitto al primo posto. Devono cessare i finanziamenti e le convenzioni con le strutture sanitarie private. E cessare le visite private per i medici dipendenti dalla Sanità Pubblica.
  • Assunzione di medici e personale sanitario per rispondere alle esigenze della popolazione.
  • La ricerca medica deve essere gestita dagli Stati o da consorzi di ricerca fra gli Stati, che devono diffondere i risultati senza usare le loro scoperte per creare supremazie economiche e politiche. I ricercatori medici devono essere pagati adeguatamente e le loro ricerche finanziate senza avere la pretesa di risparmiare sulla salute pubblica.
  • La produzione di medicinali deve essere gestita dagli Stati o da aziende cooperative strettamente controllate dagli Stati, gestite senza perdite ne’ profitti. Ogni stato deve essere indipendente per la produzione e l’approvvigionamento di medicine e presidi sanitari.
  • I corsi di studio universitari devono essere gratuiti e si devono aiutare tutti gli studenti a dare il meglio delle proprie capacità senza preoccupazioni economiche.
  • La scelta dei dirigenti sanitari deve essere fatta da i loro pari o da concorsi pubblici.
  • La Sanità deve essere centralizzata, non gestita dalle Regioni.
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