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Mercato energetico: massima utilizzazione delle risorse e razionale distribuzione della ricchezza prodotta

Secondo MDE, in campo energetico, vanno fatte delle scelte applicando i principi di economia enunciati dal PROUT : massima utilizzazione delle risorse e massima e razionale distribuzione della ricchezza prodotta.

Per raggiungere la massima utilizzazione il metodo di applicazione deve essere di natura progressiva.

Per soddisfare questo principio di massima utilizzazione, applicato alla componente energia sono necessari i seguenti passi:

A) Nazionalizzare le fonti energetiche sia fossili che rinnovabili.

Il quadro normativo del Golden Power, espresso nel D.L. 21 del 2012 poi modificato negli anni ed aggiornato qualche giorno fa, permette di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale.

Negli anni passati ed in ultimo dal 2020 con la crisi sanitaria, molti Stati europei hanno nazionalizzato importanti settori strategici per l’interesse collettivo. È necessario che l’Italia esca dalla logica neo-liberista e ricorra a tale opportunità per fronteggiare anche l’attuale crisi energetica, contemplando operazioni di indennizzo agli azionisti.

Ma la nazionalizzazione non basta; proprio per il motivo enunciato dal Golden Power, l’energia ha bisogno di essere gestita in maniera da non subire l’instabilità dei mercati. Quindi va progressivamente tolta dai mercati azionari, dismettendo gli approvvigionamenti dalle fonti estere.

La massima utilizzazione di queste risorse si otterrà se riusciremo a produrre il nostro fabbisogno di energia in Italia, basandolo principalmente sulle Rinnovabili. Ciò sarà possibile se si aumenterà la velocità della riconversione verso le rinnovabili e se si razionalizzeranno le estrazioni di gas e petrolio. Questo percorso va iniziato subito. Tuttavia per l’Italia studi sia di Legambiente che del CNR scoraggiano giustamente l’incentivazione di un piano di estrazione nazionale di gas metano dai giacimenti presenti, in quanto i benefici si riducono rispetto agli impatti negativi derivanti sia da diseconomie di scala nelle attività estrattive, che nei confronti dell’aumento dei gas serra con il surriscaldamento climatico provocato dal trasporto del gas.

B) Massima utilizzazione salvaguardando il territorio e gli effetti negativi su ambiente e salute umana

Massima utilizzazione non significa massimo sfruttamento delle risorse. Nel caso specifico, considerando la fragilità geologica e l’esposizione a movimenti tellurici del nostro territorio, nonché la salvaguardia ambientale, vanno chiusi progressivamente ed in tempi brevi, tutti i pozzi operanti in terra ferma. In maniera progressiva e per le stesse ragioni, vanno chiuse tutte le piattaforme che estraggono sul mare Adriatico.

C) Massima utilizzazione delle potenzialità energetiche nazionali per salvaguardare le necessità del mercato interno

Vanno invece potenziate le estrazioni ripetiamo: solo per il consumo e le necessità dell’industria e dell’utenza italiana, dei grandi giacimenti che si trovano nel mare di Sicilia e nel mare di Sardegna. Ricerche delle industrie del settore documentano che nelle zone menzionate ci sono sufficienti risorse che ci permetteranno di completare in meno di 20 anni la transizione ecologica senza dipendere dalle oscillazioni dei mercati globali.

È necessario che il Governo italiano, anche con legge delega del Parlamento, indirizzi i Ministeri e le aziende di settore partecipate dallo Stato, verso la realizzazione di tali obbiettivi, rilanciando il ruolo strategico del capitale pubblico nei settori energetici.

È necessario che il Governo italiano e la politica tutta indirizzi i Ministeri e le aziende di settore, partecipate dallo Stato verso la realizzazione di questi obbiettivi.

(FINE SECONDA PARTE)

 

Redazione MDE

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